aloe vera

L’ALOE VERA CURA IL CANCRO? VERITÀ E BUGIE SULLA PIANTA MEDICAMENTOSA PIÙ CHIACCHIERATA DEI GIORNI NOSTRI

Secondo alcune teorie l’Aloe vera, pianta piuttosto comune anche in Italia, sarebbe capace di curare molti tipi di tumore, anche quelli in fase avanzata. In questo articolo cercheremo di capire insieme cosa c’è di vero e di falso in questa affermazione e quali sono le ragioni per cui l’Aloe vera non può di fatto essere considerata un rimedio sostitutivo alle terapie farmacologiche anticancro, come la chemioterapia.

Sin dall’antichità i derivati dell’Aloe vera venivano utilizzati come rimedio per diversi piccoli problemi di salute, soprattutto legati alla pelle e se ne parla già in Mesopotamia, circa 1500 anni prima di Cristo, nell’Egitto dei Faraoni e tra gli antichi greci e romani. La proprietà più apprezzata dai medici del passato era senza dubbio l’effetto cicatrizzante, che rendeva l’Aloe adatta a curare piccole ferite, escoriazioni e bruciature, ma nel tempo la pianta ha assunto un ruolo importante anche come antibatterico e lassativo.

Un rimedio popolare ben noto quindi, ma come nasce l’idea che l’aloe possa curare il cancro?

Uno dei principali sostenitori di questa teoria, mai dimostrata da studi scientifici nell’uomo, è padre Romano Zago, un francescano nato in Brasile nel 1932, che in una sua pubblicazione descrive le proprietà quasi “miracolose” di questa pianta, capace di curare rapidamente anche i tumori in fase avanzata. La pubblicazione ha fatto scalpore e ha dato anche il via a numerosi studi scientifici, che però non hanno ottenuto risultati convincenti e non hanno quindi dimostrato la teoria.

Anche se a oggi non ci sono prove certe dell’efficacia dell’Aloe nella prevenzione o nella cura del cancro, i ricercatori hanno valutato con attenzione gli effetti sull’organismo di alcune delle sostanze contenute in questa pianta e i meccanismi molecolari che li determinano. Ciò che è emerso ha permesso di appurare l’efficacia dell’utilizzo dell’Aloe vera soprattutto come ‘ricostituente’ per recuperare le forze dopo la chemioterapia. È disponibile in commercio in flaconi già confezionati oppure si prepara in casa facendolo prima macerare nell’alcool; quindi si aggiungono pappa reale, zucchero e grappa o altro distillato. Alcune ricerche condotte dall’Istituto Superiore di Sanità hanno dimostrato che è in grado di potenziare l’azione di farmaci a base di platino. Gli effetti benefici sono soprattutto legati all’azione ricostituente della pappa reale.

Se vuoi ricevere altri consigli sui rimedi da adottare per contrastare gli effetti collaterali provocati dalla chemio, ti consiglio di leggere gli articoli che ho scritto per la rubrica SOS Cancro.

C’è una domanda che ti incuriosisce e che vorresti farmi sulle terapie antitumorali? Contattami ora. Sarò felice di mettere al tuo servizio la mia esperienza sul campo.

Fonte. Aimac.it

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