CONTRASTARE LA CARENZA DI GLOBULI BIANCHI DA CHEMIOTERAPIA

CONTRASTARE LA CARENZA DI GLOBULI BIANCHI DA CHEMIOTERAPIA. ECCO COME

Chi si sottopone alla chemioterapia deve sapere che i farmaci antitumorali, studiati per annientare la malattia, non colpiscono solo le cellule malate. Non esiste ad oggi nessun farmaco capace di colpire solo le cellule infette e compromesse dal cancro. Questo fa sì che anche le cellule sane ne vengano danneggiate. Gli organi più colpiti sono quelli appartenenti al nostro sistema immunitario ed emopoietico.

Il midollo osseo è il tessuto più colpito dalla chemioterapia. Per questo quando ci sottoponiamo alla terapia può capitare che i nostri globuli bianchi calino drasticamente. Tra gli effetti collaterali provocati dalla chemioterapia sul nostro organismo, infatti, possiamo annoverare la leucopenia o neutropenia o abbassamento dei globuli bianchi, l’anemia o abbassamento dei globuli rossi, e la piastrinopenia o abbassamento delle piastrine nel sangue.

Ma cosa accade quando i nostri globuli bianchi si abbassano? A risentirne sono le nostre difese immunitarie, che vengono debilitate e compromesse in maniera drastica.

Di norma i globuli bianchi calano in maniera più corposa tra i 7 e i 14 giorni dalla conclusione del ciclo di chemioterapia. E’ questo il momento più difficile per noi, in cui occorre fare maggiore attenzione all’insorgere di eventuali infezioni, perché i nostri globuli bianchi possono crollare da 4-5 mila a poche centinaia. Se la vostra temperatura corporea, ad esempio, raggiunge e supera i 38° C, il mio consiglio è quello di rivolgervi subito al vostro medico di fiducia, che vi somministrerà antibiotici per evitare infezioni più gravi.

La neutropenia è una patologia che affligge almeno il 20% delle persone che si sottopongono alla chemioterapia. Quando ci troviamo in questa fase, tra un ciclo di chemioterapia e l’altro, è importante adottare alcuni accorgimenti per proteggere le nostre difese immunitarie compromesse. Tra questi:

• Lavatevi spesso, in particolare le mani, che sono portatori di germi e batteri;
• Evitate luoghi affollati;
• Evitate il contatto con i bambini, che spesso sono portatori di infezioni potenzialmente gravi per il nostro organismo già compromesso;
• Non prendete mezzi pubblici oppure, se proprio siete costretti, indossate la mascherina protettiva;
• Non frequentate piscine o palestre;
• Se ne avete, sottoponete spesso i vostri animali domestici a controlli per verificare che siano sani;
• Evitate il rischio di contrarre infezioni polmonari da funghi, come la micosi.

Oltre a questi accorgimenti, il vostro medico curante potrà decidere eventualmente di prescrivervi il vaccino antinfluenzale in via del tutto preventiva.

Ma è possibile prevenire la neutropenia?

Oggi, grazie alla biotecnologia, si può assumere farmaci speciali, detti “fattori di crescita”, direttamente durante la chemioterapia, che hanno la funzione di stimolare la produzione di globuli bianchi. Con questa terapia di prevenzione e tamponamento è possibile ridurre il rischio di neutropenie moltissimo e, in molti casi, fino addirittura ad azzerarlo. I fattori di crescita sono ormoni artificiali studiati per favorire la generazione cellulare, responsabili della formazione dei globuli bianchi.

Medicina integrata ed omeopatia per aumentare i globuli bianchi

L’omeopatia ha molti vantaggi che la rendono una scelta vincente per sostenere il paziente oncologico, primo fra tutti quello di avere un’efficacia priva di effetti tossici o indesiderati gravi; essa non interferisce con le cure ufficiali, limita gli effetti delle terapie anti-cancro convenzionali e permette di gestire le patologie intercorrenti, anche quelle generate dagli stessi farmaci sintomatici.

L’omeopatia lavora molto sul sistema immunitario che viene continuamente “risvegliato”, in linea con la metodologia prodotta dalla visione olistica. Studiare i meccanismi di difesa consente di trovare un aggancio con la parte sana dell’organismo per stimolarla affinché si attivi contro il tumore. L’intervento sui processi immunitari permetterà una selezione dei rimedi omeopatici che lavorano a sostegno del corpo e che, quindi, non interferiscono con la cura ufficiale che il paziente sta già seguendo.

Il ruolo dell’omeopatia nell’approccio integrato rappresenta uno strumento di supporto che interviene, in sinergia con le altre terapie (interventistiche, farmacologiche, dietetiche e psicologiche) per mirare al medesimo obiettivo, che non è solo la guarigione, ma anche permettere al paziente di ristabilire una condizione di salute e armonia psicofisica tale di impedire al corpo di riammalarsi.

Vivere con serenità è la chiave dell’autoguarigione

Al di là di qualunque terapia farmaceutica o omeopatica cui possiamo sottoporci, per stimolare il nostro sistema immunitario a reagire con coraggio e resilienza alla malattia sarà fondamentale vivere ogni giorno con la giusta serenità, evitando di non soffocare la nostra voglia di uscire, trascorrere una bella giornata all’aperto, a contatto con la natura.

In fondo ci sono più batteri negli ospedali e nelle sale di aspetto dei medici che in pizzeria! Quindi non privarti del tuo tempo conviviale con le persone che ami!

Se desideri ricevere consigli e suggerimenti su come vivere meglio la malattia e il periodo della chemioterapia, contattami subito!

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