Cancro e genitorialità. Lettera alle mie figlie

Lettera alle mie figlie – ottobre 2013

In questi giorni non riesco a “parlarvi”, non ce la faccio. Devo fare finta di niente, devo cercare di tornare a casa e darvi sempre il mio sorriso, sempre i miei abbracci e i miei baci, come se non fosse successo niente.

Devo cercare di tornare a casa, facendo finta di essere stata al lavoro, mentre invece ho passato ore interminabili in ospedale. Sono nervosa, arrabbiata, triste e sento un nodo alla gola che stringe così forte, che ad ogni parola e ad ogni movimento mi soffoca. Lo so, sono le parole, che sto trattenendo e sono le emozioni che non mi posso permettere di buttare fuori. Ma non è giusto, non lo è per me, ma soprattutto non lo è per voi. Come si fa a spiegare ad una bambina di 8 anni, che la sua mamma sta avendo il suo secondo cancro? come si fa a spiegare cos’è un cancro, quando quasi non lo voglio sapere io? Come posso turbare la vostra serenità e la vostra spensieratezza di bambine, dicendo che la mamma sta male e dovrà andare in ospedale ad operarsi, sperando che la malattia non si sia estesa a tutto il corpo? Io, in questo momento, non trovo le parole!

Non è facile per me, perché in realtà, ho cercato sempre di essere limpida e trasparente, nei pensieri e nelle parole, e la cosa che mi ferisce di più, è proprio raccontare delle bugie a voi e a me stessa.

Per ciò, siccome non riesco adesso, vi scrivo questa lettera, così un giorno saprete come la mamma si è realmente sentita e per quale motivo ve lo ha raccontato solamente più tardi.

 

Solo adesso, che sono la vostra mamma, posso comprendere realmente ciò che ha provato la mia, quando a 18 anni, ho avuto il mio primo cancro. Ora comprendo la difficoltà di manifestare le proprie emozioni e lo comprendo, perché mi rendo conto, che a volte, fa più male dare dei dispiaceri alle persone che ami, piuttosto che a te stessa!

È difficile e capita che ti ritrovi spaesata, non sai come comportarti, non sai se stai facendo la cosa giusta oppure no; non sai se il tuo male è più o meno forte di quello che stanno provando gli altri che ti sono di fianco.

Ho un turbinio di pensieri, che non mi fanno dormire la notte, che mi tengono sveglia e mi inquietano durante il giorno. Ho ansia e una terribile paura di non farcela. Ma se è vero, che nulla avviene a caso e che tutto ciò che ci viene dato, è perché in realtà siamo in grado di sostenerlo, allora io ci voglio credere.

Io voglio trovare il modo per vivere al meglio questa situazione,

io voglio trovare il giusto modo per dirvi le cose come stanno,

voglio sostenere me, per poter sostenere meglio voi.

Voglio lottare e voglio dimostrare alla vita che io ce la metterò tutta.

Voglio dare alle mie piccoline un futuro con la loro mamma.

Voglio crescervi e vedervi crescere.

Voglio ridere, ballare, cantare, viaggiare e piangere con voi, dei vostri successi e delle vostre sconfitte.

E voglio fare tutto questo, perché voi ve lo meritate e perché la VERITÀ per quanto a volte faccia male, è NECESSARIA! Serve a crescere, a rafforzarsi e a comprendere che nella vita conta di più l’atteggiamento con cui vivi, piuttosto che ciò che ti succede.

Quindi vi chiedo scusa per essere stata bugiarda, vi chiedo scusa per aver trattenuto le mie emozioni e i miei sentimenti credendo di fare del bene, vi chiedo scusa se fragile e impaurita vi ho dimostrato che stavo bene, quando in realtà non era così, vi chiedo scusa e vi prometto che tutto questo non accadrà più.

Io vivrò per VOI e vi dirò la verità per far si che diventiate delle donne e delle persone migliori!
Vi amo tanto

La mamma

Vi è un solo modo per essere felici: vivere per gli altri.
(Anna Karenina)

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