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Cancro e autoguarigione

 

Chi affronta una malattia grave come il cancro tende ad affidarsi ciecamente e completamente al medico. Ma devi sapere che, oltre a seguire le terapie e le direttive dei medici, è fondamentale fare tutto ciò che è nelle TUE mani per facilitare la guarigione.

Non bisogna mai pensare di essere senza potere nei confronti del proprio tumore! Chi affronta la malattia con un atteggiamento vittimistico, pensa che l’unica cosa che può fare sia seguire le terapie e aspettare l’esito. Questo equivale a subirle, equivale e diventare succubi della malattia negando la propria esistenza fintanto che si ha il cancro.

Invece dentro di noi abbiamo un grande potere: quello di influenzare la nostra capacità di guarigione affrontando la malattia e le terapie con un atteggiamento attivo e partecipativo.

Sto parlando di autoguarigione, così viene chiamata questa capacità innata dell’organismo di rigenerarsi, una risorsa naturale preziosissima che è insista in ognuno di noi.
Ippocrate, il padre della medicina, disse: “Il medico cura, la natura guarisce”. Voleva dire che il medico può prescrivere un trattamento, ma la possibilità di guarire è già scritta nella nostra natura di essere umani, fatti di mente e corpo, di cellule ed energia.

Casi di regressione, remissione o guarigione spontanea da malattie gravi come il cancro sono stati attestati anche dalla medicina tradizionale, dall’altro estremo c’è chi in questi casi grida al miracolo. Io preferisco invece credere alla cosa più semplice: queste persone hanno espresso al meglio la propria capacità di autoguarigione.

Perché la diamo per scontata quando ci rompiamo un osso e sappiamo che si ricostruirà e non la contempliamo minimamente per altre malattie?

Avendo superato per ben 2 volte il cancro, posso dire di avere cercato di fare il meglio che potevo per stimolare la mia naturale capacità di autoguarigione: ho fatto pulizia mentale ed emotiva, ho eliminato le fonti di stress, ho migliorato la mia qualità di vita e di riposo, ho evitato la sedentarietà, mi sono presa cura dell’alimentazione, ho imparato ad ascoltare le sensazioni e a non reprimerle… ma la cosa più importante di tutte per aiutare il corpo ad attivare le sue capacità di autoguarigione è essere disposta a capire il messaggio che ti sta inviando con la malattia e ad andare a fondo dentro te stessa.

A questo proposito ti posso consigliare alcune letture, come “Di cancro si guarisce”, che evidenzia le insospettate risorse dell’essere umano, oppure “Tu puoi vincere il cancro”, in cui la counselor Marie Noelle Urech insegna esercizi pratici per reagire alla malattia. Ne puoi trovare altri nella mia video rubrica “Recensioni per il Ben-Essere”, dedicata alle letture che mi hanno aiutato durante il mio percorso contro il cancro.

Quando ci si ammala, si innesca una serie di stati d’animo negativi e di processi psicologici che hanno ripercussioni anche a livello fisico e diventano controproducenti per la guarigione.

Non ho la bacchetta magica e non posso guarire nessuno, quello che posso fare è risvegliare il tuo potere naturale di contribuire al tuo processo di guarigione. Come?

Come Cancer Coach aiuto le persone a capire cosa c’è dietro il cancro e cosa ha contribuito a manifestare la malattia, le aiuto a utilizzare le risorse a loro disposizione per trovare sempre le forze necessarie per seguire le terapie, le alleno a mantenersi reattive e focalizzate sull’obbiettivo di guarire.

Il cancer coaching propone un approccio complementare alle cure mediche che può aiutarti ad affrontare il cancro con il giusto atteggiamento mentale Grazie alle tecniche di cancer coaching acquisirai:

  • una consapevolezza diversa del tuo corpo e della tua mente,
  • una comprensione diversa del cancro e dei segni clinici,
  • una partecipazione attiva alla tua guarigione dal cancro sfruttando la tua forza interiore latente.

Credo profondamente che rendere il migliore possibile ogni istante della vita sia un’arte da apprendere e da allenare. In quanto tutti noi abbiamo una fonte inesauribile di gioia e speranza di vita, che però con la malattia viene messa a dura prova. Quindi per non abbattersi e non cadere nel circolo vizioso di pensieri negativi, rabbia e paura, serve riscoprire quella parte di noi che è programmata alla sopravvivenza.

Continua a seguirmi perché tratterò ancora in un prossimo articolo il tema dell’autoguarigione e cosa puoi fare per stimolarla.

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