Cancro nelle donne

Cancro nelle donne: immagine di sé e vita sessuale dopo l’esperienza di malattia

 

Nell’articolo precedente “Il Cancro nelle donne quanto incidono l’ansia e lo stress nel percorso di cura”, ho affrontato il difficile ruolo che il cancro esercita nella vita delle donne che ne vengono colpite e come viene condizionata la loro vita dal punto di vista intimo, sociale e famigliare, quando lo stress e l’ansia prendono il sopravvento e l’autostima e la fiducia in sé stesse crollano inevitabilmente.

In questo articolo desidero analizzare un argomento che ritengo delicato ma allo stesso tempo cruciale nel determinare l’esperienza della malattia nella vita delle donne. Sto parlando del rapporto fra cancro e femminilità e, più nello specifico, della sessualità.

Una conseguenza diretta della perdita di autostima nelle donne che ricevono la diagnosi di cancro è la diminuzione della libido: del resto come potremmo mai desiderare un’intimità con il partner se ciò che proviamo è solo vergogna e a tratti disprezzo per noi stesse e per il nostro corpo vessato dalla malattia?

Sul tema della sessualità legata all’esperienza del cancro, ho scritto un articolo qualche tempo fa che penso possa esserti utile, per capire come migliorare il rapporto col tuo partner, quando ti viene diagnosticato il cancro al seno. Si intitola: “Tumore al seno: 10 consigli per il partner” e contiene alcuni spunti pratici da applicare sin da subito alla tua quotidianità affettiva.

La verità, di cui troppo spesso ci dimentichiamo quando la malattia inibisce la nostra lucidità, è che una donna non è il suo seno, così come una donna malata di cancro non è la sua malattia.

Una donna che ha sofferto e che soffre di tumore al seno non è in alcun modo “solo la sua cicatrice”. Sì, certo, la cicatrice ti ricorda ciò che è stato e ciò che è stato, inevitabilmente non lo si può dimenticare. Ma puoi decidere ogni giorno cosa vuoi e puoi essere, ben oltre le cicatrici e il cancro.

“Cancro al seno e malattia: “Io non sono il mio seno” è il titolo di un articolo, in parte autobiografico, in cui condivido alcune riflessioni sul significato reale del tumore al seno e su come possiamo davvero cambiare la percezione di noi stesse, quando viene alterata a causa del cancro.

 

L’ansia nella fase pre-chirurgica

Uno studio condotto da Olivares (2004) si è concentrato sugli aspetti psicologici dei tumori ginecologici. Tra questi, l’ansia si è rivelata un fattore predittivo nella ripresa dopo l’intervento chirurgico. Di questo parla approfonditamente un articolo pubblicato su Medicinaonline.co, che puoi consultare per avere tutte le evidenze scientifiche del caso.

Trattare l’ansia e lo stress nel paziente oncologico è sempre importante, ma lo diventa ancora di più nella cura del carcinoma mammario.

Secondo la dottoressa Olivares, le pazienti con livelli più elevati di ansia preoperatoria presentano maggiore dolore e disagio nel periodo postoperatorio, richiedono più farmaci e una degenza ospedaliera più lunga.

 

Cosa significa realmente per una donna ammalarsi di cancro?

Ammalarsi di cancro non è in alcun modo un’esperienza facile per una donna.

Studi condotti tra pazienti con carcinoma mammario indicano, in maniera frequente, la prevalenza di sintomi clinicamente significativi di ansia e depressione come tensione, paura non specifica e preoccupazione.

Secondo García-Viniegras y González, la fiducia in se stessi, la stabilità emotiva, la forza, l’affettività positiva e l’autostima sono indicatori di benessere. Questi fattori vengono meno in molte donne che hanno vissuto l’esperienza del cancro.

Il cancro e l’intervento chirurgico spesso necessario lasciano delle conseguenze fisiche.

Ma i cambiamenti nel corpo di una donna che ha subito un intervento per carcinoma mammario hanno implicazioni psicosociali da non sottovalutare. Tristezza, problemi ad accettare la propria immagine, difficoltà nella sfera sessuale e ansia sono condizioni legate a qualunque disturbo di natura ginecologica, non solo al tumore al seno.

Nel paragrafo seguente analizzeremo alcuni dei fattori che possono provocare ansia nella vita della donna che subisce un intervento chirurgico, peggiorando la qualità ed il livello di benessere della sua quotidianità.

 

Quali sono le preoccupazioni che turbano una donna malata di cancro al seno?

Per comprendere il fattore stress legato al cancro, è indispensabile analizzare nel dettaglio le preoccupazioni specifiche di una donna che ha vissuto e che vive l’esperienza del tumore.

Sebbene sia evidente che la fonte di stress e paura sia la malattia stessa, ricerche come quella di Mota, Aldana, Bohórquez, Martínez e Peralta (2018) individuano fattori più specifici.

Tra questi:

  • Percezione della vicinanza della morte.
  • Convinzioni errate sul cancro.
  • Anticipazione della propria sofferenza.
  • Anticipazione della sofferenza di familiari e amici.
  • Sensazione di perdita del controllo.
  • Crisi nel personale sistema di credenze e necessità.
  • Mancanza o eccesso di cure e/o di stimolazione.
  • Disagio fisico: perdita di vitalità, nausea, anoressia e vomito.

L’ansia cambia volto e forma, a seconda del momento in cui si verifica la malattia e del tipo di cancro. Le donne che hanno subito una mastectomia, ad esempio, riportano frustrazione, tristezza, disturbi d’ansia e depressione.

Abbiamo già visto, nei paragrafi precedenti, come il cancro spesso tenda a limitare la vita sociale, familiare e personale delle donne. Ma non possiamo permettere che il cancro ci impedisca di vivere la nostra vita e di godere pienamente di ogni momento che essa ci regala. Non possiamo lasciare che l’esperienza del cancro ci tolga la gioia di condividere i momenti con la famiglia e con gli amici e il piacere di trascorrere una dimensione di intimità affettiva e sessuale con il partner. Non possiamo far sì che il cancro si porti via i successi ed i traguardi che abbiamo così faticosamente costruito negli anni attraverso i sacrifici e l’impegno nel lavoro.

Cosa fare dunque per mettere al cancro i “bastoni tra le ruote” e riprenderci la nostra vita nelle mani?

La soluzione sta dentro di te! Sì, perché dentro ciascuna di noi ci sono risorse che nemmeno pensavamo di avere e che ci rendono esattamente quello che siamo: SPECIALI ed UNICHE!

Ogni volta che inizio un percorso di crescita con una delle donne che scelgono di avvalersi della mia consulenza spiego loro che il segreto per essere felici non è cercare di non avere difetti e di superare costantemente i propri limiti, perché è nella semplicità e nella capacità di accettarci per ciò che siamo, irrimediabilmente imperfette, che sta la vera fonte del benessere. Non dobbiamo vergognarci di sentirci stanche, sopraffatte o impaurite. Nessuno di noi è perfetto.

Perciò il primo consiglio che mi sento di darti per iniziare questo cammino di cambiamento è guarda dentro te stessa e accettati per ciò che sei.

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