IO NON SONO PER TUTTI

Presuntuosa? Arrogante? Saccente? Forse per te si, ma per me NO!
Questa, cari miei, non è presunzione ma CONSAPEVOLEZZA!
La consapevolezza di chi ha passato una vita a dare energia, gentilezza e amore a tutti, incondizionatamente. Alla collega rompi scatole, al passante arrogante e al titolare maschilista. Con chiunque c’era sempre un atteggiamento di sottomissione e di riverenza, perché mischiato nel latte del biberon c’erano anche gocce di “insicurezza”, ciò che mi ha fatto pensare per una vita di non essere mai abbastanza, di non andare bene e che gli altri erano sempre meglio di me.
Quella ricerca della perfezione che molte donne hanno fin dalla nascita, dove il corpo che hanno non va bene perché ci sarà sempre l’amica di turno con il fisico più slanciato, più snello e attraente.
Dove gli altri erano sempre più intelligenti e simpatici e se per caso erano anche arroganti “be’ forse avevano i loro motivi”.
Ecco gli altri avevano o hanno i loro motivi e tu no? Ti ci ritrovi?
Perché in Psiconcologia una caratteristica comune tra le malate di cancro è proprio avere sensi di colpa nei confronti degli altri, se ci si permette di essere più prepotenti e far valere i propri diritti e al tempo stesso giustificare e trovare scuse per chi non ti tratta bene (la mamma, il babbo, il partner o gli amici).
io-non-sono-per-tutti-sxMa poi, si sa, quando la corda si tira troppoio-non-sono-per-tutti-dx, si spezza e quel giorno, prima o poi, in un modo o in un altro, arriva per tutti.
Corda spezzata, consapevolezza e lavoro su di se, voluto, cercato e “drammaticamente” passato, adesso so che io non sono per tutti! Io mi merito molto di più di tutto ciò che ho accettato facendo finta mi andasse bene.
Grazie al percorso che ho fatto durante e dopo il tumore e con il lavoro che faccio fare alle “mie” donne, adesso so che io non posso andare bene per tutte voi!
Mi spiace, ma chi viene da me, deve sapere che si deve mettere in discussione, deve sapere che se vuole vivere serenamente la propria vita e aumentarne la qualità, deve tirarsi su le maniche e non aspettare la pillolina miracolosa, ma darsi da fare e diventare parte integrante del percorso verso la guarigione. Ecco perché non è per tutti, perché molte preferiscono continuare a lamentarsi e rimanere nella sofferenza, perché è un mondo che già conoscono bene e andare oltre vorrebbe dire andare verso qualcosa di nuovo che spesso spaventa molto di più del solito dolore.
Non è facile, lo so, soprattutto nel mezzo della diagnosi di cancro o delle terapie, ma qualcuno disse “non mi interessa che sia facile, mi interessa che ne valga la pena!”

Ecco è così! Vi garantisco che la pena la STRA-VALE!

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