comunicare col paziente oncologico

Non si può non comunicare

Sai quanti sono i modi in cui possiamo comunicare? Si comunica con il silenzio, con i gesti, con il contatto, con il corpo.

Durante il Master in Coaching Oncologico puoi conoscere allievi e professionisti di ogni genere: Operatori olistici, massaggiatori, psicologi, terapeuti, medici, farmacisti e altri. Ognuno di loro ha tantissime competenze tecniche ed alcuni spesso scelgono di frequentare il mio master dopo aver già intrapreso percorsi formativi di approfondimento dedicati alla comunicazione. Nessuno, tuttavia, sa come comunicare in maniera efficace con il paziente oncologico!

Perché è differente comunicare con il paziente oncologico rispetto a qualsiasi altro tipo di paziente?

Il paziente oncologico ha convinzioni che altri non hanno. Ha emozioni che altri non hanno. Ha paure che altri non hanno. Quindi la comunicazione diventa ancora più complessa e “fragile” di quanto già non lo sia.

Ecco perché durante il Master prima parto dalle basi, facendo fare agli allievi esperienza pratica degli effetti che crea la comunicazione, che è fatta anche di gesti, di silenzio e di contatto. Poi arrivo a presentare le strategie più efficaci per creare un effetto placebo!

Come dico sempre agli allievi durante il master non devi mai dimenticare che le parole sono una cura. Il silenzio è una cura. I gesti sono una cura. Il contatto è una cura. Tutto, se dosato ed utilizzato nella giusta maniera, con la piena consapevolezza del proprio stile comunicativo, diventa una cura.

Se vuoi approfondire il ruolo che la comunicazione può rivestire nella relazione col paziente oncologico, ti consiglio di leggere alcuni dei tanti articoli che ho dedicato al tema: “Quanto può incidere la tua comunicazione con i pazienti oncologici che vivono la malattia?” e “Tutti parlano, pochi comunicano: soprattutto quando il paziente oncologico è il cliente”.

Un esercizio per migliorare la comunicazione fra il professionista e il paziente oncologico

Ecco un esercizio che ti consiglio di fare per allenare il tuo modo di comunicare con il paziente oncologico e migliorare la tua relazione con lui e tutti gli altri pazienti.

Poniti questa domanda: “Come mi sono sentita quella volta che quel professionista ha avuto un’attenzione in più per me? Magari compiendo un gesto oppure pronunciando una parola oppure utilizzando le sue mani? Quali sono state le reazioni?

(Se vuoi pensa e fatti la stessa domanda anche al negativo, ovvero ricordando le parole e i gesti che ti hanno arrecato disturbo.)

Se sei un professionista della relazione di aiuto, che davvero vuole il bene del curato, la prima cosa da acquisire come strumento di lavoro è la corretta comunicazione.

Perché la comunicazione è la base della relazione con te stesso, con gli altri e con il mondo e DETERMINA LA QUALITÀ DELLA TUA VITA E DEL TUO LAVORO!

Sei d’accordo con me?

Se ti è stato utile questo articolo e ti interessa approfondire di più, leggi le relazioni dei miei ex allievi e guarda le interviste di chi ha già fatto il Master in Coaching Oncologico. Scoprirai come diventare anche tu, sicuro, capace ed efficace nel gestire la relazione con il paziente oncologico.

Vuoi diventare un professionista della relazione di aiuto capace, efficace e sentirti sicuro di aver fatto il bene del tuo paziente? Candidati alla prossima edizione del Master solo se sei davvero disposto a fare prima un grande cambiamento in te.

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