Le parole che ti indeboliscono

Le parole che ti indeboliscono

Oggi voglio parlare della risonanza emozionale che hanno le parole nella nostra vita.
La fragilità del corpo si vede facilmente, la fragilità dell’animo non è così evidente, per questo non è facile proteggerlo.
Cosa possiamo fare?

La strada che io suggerisco è quella di scegliere le parole che non ci “intossicano”, che non indeboliscono la nostra autostima e la nostra capacità di essere positivi.
Come ci insegna la neurolinguistica, quando pensiamo o diciamo una parola, nel nostro cervello vengono “attivate” anche tante altre parole correlate a quella.
Se ad esempio dico “auto”, nel cervello verranno richiamate anche volante, gomme, strada, guidare, carrozzeria, ecc. Ma non solo, la parola “auto” attiverà anche sensazioni e ricordi di esperienze, come il profumo dell’auto nuova, la percezione del colore e della lucentezza della carrozzeria, ecc. È come se entrassimo in una stanza a tema!

Ora, se dico la parola “problema” o la parola “grave” o la parola “impossibile”, secondo te, che atmosfera si respirerà nella stanza a tema? Esatto! Ogni volta che dici o senti parole negative, la tua mente entra in una stanza dove si respira aria pesante.
Davvero vuoi continuare a stare lì dentro?

Diventare consapevoli di come funziona il nostro cervello in relazione alle cose che diciamo, ci aiuta a preservare la nostra stabilità e ad evitare di auto-sabotarci.
Voglio che da questo momento in poi ti sforzi di utilizzare meno parole negative quando parli di te e della tua situazione. Te ne suggerisco alcune, ma tu puoi certamente trovare le “tue”.

PAURA

La paura è una reazione naturale che nasce dallo spirito di conservazione.
Come ho spiegato in questo video, la paura è la base per il coraggio, quindi impara ad associare anche questa parola alla parola paura.
Non esiste coraggio senza paura! Si tratta solo di trovarlo dentro di te.

IMPOSSIBILE

Mi viene in mente una campagna di sensibilizzazione dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro dove, a lettere cubitali, c’era scritto “incurabile” e le prime due lettere erano distrutte così la parola diventava “curabile”.
Vale lo stesso discorso! Quello che fino a qualche tempo fa poteva sembrare impossibile, ora è possibile. Grazie al progresso scientifico, grazie a nuove tecnologie, ma soprattutto grazie allo sforzo di tante persone che non hanno creduto che fosse impossibile!
Di qualsiasi cosa si tratti, solo passando da “impossibile” a “possibile” nascerà in te la spinta a provarci.
Ripeti più volte a te stessa “IO CE LA FACCIO, IO CE LA FACCIO, IO CE LA FACCIO”: attiverai le sinapsi giuste, che ti porteranno nella direzione e nelle azioni necessarie per potercela fare. D’altronde come disse Henry Ford “Che tu creda di farcela, o no, ti darai sempre ragione!”. Quindi perché credere di non farcela?

MAI

Una parola che va braccetto con impossibile e che riflette una visione rigida. Usare questa parola sbarra la strada alle opportunità e a nuovi percorsi che possono aprirsi.

SEMPRE

Continuo la lista delle parole dell’ “immobilità”, parole che non si adattano alla realtà: la tua vita non è statica, è in continua evoluzione, come può funzionare fare “sempre” le stesse cose, agire o reagire “sempre” nello stesso modo? Essere aperti al cambiamento è fondamentale perché ci permette di adattarci e accettare meglio le cose che non vanno come speravamo. La resilienza, che altro non è che la capacità di adattamento e di ribaltamento di situazioni difficili nella vita, serve proprio a questo, a rendersi conto che tutto cambia, si modifica e che ci può essere sempre un lato positivo anche nella sofferenza. Se non hai letto il mio articolo di riferimento, ti invito a farlo cliccando questo link.

PROBLEMA

Quando pronunciamo questa parola, il nostro cervello reagisce immediatamente andando in allarme, perché lo associamo a ostacoli e difficoltà. Quando hai davanti una parola negativa, cerca di pensare sempre anche alla parola opposta positiva: soluzione!
Se anche il medico parlasse di soluzioni, anziché rafforzare la parola problema, creerebbe sicuramente molto meno panico nella persona che ha davanti.

DOVERE

La parola dovere è una parola che nasce con la società e soprattutto con la religione cristiana cattolica, e la conseguente esigenza di “addomesticare” il singolo individuo per fargli fare cose necessarie per il bene collettivo sacrificando il suo volere personale. Non entro in tema profondo, perché ci sarebbe davvero tanto da dire, ma per adesso è sufficiente che ti ponga queste domande:
Quante cose fai per dovere e per piacere? Quante fai solo per dovere?
È sempre l’equilibrio che ci porta alla serenità. Se c’è qualcosa che fai solo per dovere, chiediti se ha senso continuare o se è ora di smettere di farlo.

COLPA

“Mi sento in colpa per…” suona molto diverso da “Mi dispiace per quello che ho fatto…”.
La parola colpa insinua un’accusa, come se il tuo sbaglio fosse intenzionale e fatto con cattiveria. Nella realtà gli errori che facciamo raramente sono intenzionali. Dicendo “mi dispiace per…” esprimi consapevolezza dell’errore, empatia nei confronti della persona che hai ferito ma anche la buonafede nel tuo agire.

 

Concludo con una parola che vorrei stimolarti invece ad usare più spesso:

PROVARE

Rimandare i propri desideri o mettere in pausa i propri progetti di vita è una cosa molto frequente tra le persone che convivono col cancro. C’è chi pur essendo guarito, non ci prova per paura di fallire, o per la mancanza di fiducia nelle proprie capacità.
È vero che le cose non vanno sempre come previsto e che non possiamo sempre raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati, ma l’unico modo per raggiungere la meta è iniziare!

Quali sono le tue parole “tossiche”? Lascia un commento o scrivimi su Facebook.
Allenarsi a individuare le parole che usiamo e che siamo abituati a sentire dalla nostra mente, dal nostro dialogo interiore, è necessario e lo si fa durante un percorso di consapevolezza, di cancer coaching, in quanto più la persona sarà cosciente dei suoi automatismi e più potrà risolvere la sua situazione e migliorare la propria qualità di vita, obiettivo e compito primario di ognuno di noi!
Per poterlo fare, chiamami per un consulto gratuito iniziale o scrivimi alla mia email cancercoachmara@gmail.com, sarò felice di ascoltarti!

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