L’eco del cancro: una guida per i survivor

 

Fino a qualche decennio fa il tumore era definito “il male incurabile”, oggi fortunatamente si sente parlare sempre più spesso di “lungosopravvivenza oncologica”. Si stima che per il 2020 il numero degli italiani che supereranno il cancro salirà fino a 4 milioni e mezzo: credo che per me, come per altri professionisti che operano sul campo, sia doveroso farsi carico delle necessità specifiche di questo “esercito” di persone, che non possono essere dimenticate, visto che molti si ritrovano a fare i conti con gli strascichi della malattia anche dopo decenni. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista “Cancer” si può soffrire di problemi psicologici e conseguenze fisiche anche 20 anni dopo le terapie! Il Prof. Veronesi disse una volta: “Il cancro passa, ma rimane nella testa.”

Purtroppo aveva ragione.

Le soluzioni non mancano se si chiede aiuto!

Come sottolineato dall’ex presidente della Società Italiana di Psiconcologia, Luigi Grassi, al Corriere della Sera, per trovare una soluzione “è fondamentale che i survivor ne parlino, o che siano sollecitati a farlo dai loro cari: troppo spesso la qualità di vita è compromessa perché ci si rassegna in silenzio a convivere con il disagio”.
Non mi stancherò mai di ripetere che siamo noi gli artefici del nostro percorso, che siamo noi che dobbiamo cercare risposte e chiedere aiuto per ciò che non possiamo risolvere da soli. Se pensi che siano gli specialisti a dover risolvere i tuoi problemi anziché farlo tu per prima, se vuoi affidare agli altri tutte le responsabilità del tuo “stare bene”, se credi di risolvere i tuoi problemi senza metterti in discussione … be’ allora è inutile che continui a leggere!
Voglio darti qualche spunto da cui partire.

Centri specializzati per survivor

Il Ministero della Salute ha finanziato un progetto nazionale sulla cancer survivorship e in alcuni ospedali sono sorti ambulatori dedicati appositamente ai survivors e ai pazienti oncologici guariti o lungoviventi. La prima clinica nazionale specificatamente dedicata ai cancer survivor è nata presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano (PN).
Informati presso le strutture sanitarie della tua zona per sapere se esiste un punto di riferimento.

Gruppo d’aiuto guidato da un professionista

Un aiuto concreto può essere la condivisione con altre persone che hanno vissuto la stessa esperienza, come ad esempio la mia community online IOxVOI.
L’incontro con altre persone con cui confrontare il proprio vissuto e le proprie emozioni, guidato da un cancer coach, può portare a migliorarsi per reagire in maniera pro-attiva alle conseguenze della malattia anche a lungo termine. Il vantaggio immediato è non tanto la semplice condivisione, ma la costruzione di un’azione di crescita guidata e seguita da un professionista.

Approfondire la conoscenza di se stessi

Quando si parla di ripercussioni emotive della malattia, c’è chi pensa basti andare da un “professionista” per risolvere tutto, come se avesse la bacchetta magica! La faccenda è più complessa e si parte sempre da se stessi.
“Conosci te stesso”, gli antichi greci la sapevano lunga: un motto che esorta a riconoscere i propri limiti e da cui tu puoi partire per migliorare te stessa e conseguentemente il modo in cui affronti quello che ti capita nella vita. Un percorso di crescita personale da fare autonomamente o guidati da un professionista può essere una soluzione per avere risultati già in breve tempo.
Puoi cominciare dal mio percorso in video pillole che è disponibile gratuitamente sul mio canale YouTube e che uscirà prossimamente anche in versione libro ed ebook con tanti approfondimenti e spunti in più.

Cancer coaching

Il cancer coaching è un metodo per acquisire consapevolezza e migliorare la propria qualità di vita. Come può essere utile ai survivor e ai lungoviventi? Dopo le cure il cancer coach ti stimola a focalizzarti su te stessa e sul tuo benessere a 360 gradi, ti insegna ad amarti, a mantenere un contatto tra corpo e mente, ti aiuta a riprendere la vita “normale” uscendo dallo stato mentale di “malato”. Dopo la guarigione ci si può sentire “abbandonati”, ma con un cancer coach non si è mai soli, perché è sempre al tuo fianco per supportarti e stimolarti, aiutandoti a trovare le risorse nascoste in te. Il percorso di cancer coaching che io propongo è relativamente breve e permette di ottenere già dopo poche sedute risultati concreti, applicando i metodi acquisiti alla vita quotidiana fin da subito.
Per saperne di più ti invito a leggere questa pagina del mio sito e le testimonianze delle donne che hanno già fatto o stanno facendo il percorso con me.

 

Per chi ancora non lo sapesse, mi metto a disposizione di chiunque sentisse di averne bisogno per una prima consulenza telefonica gratuita e senza impegno (per fissare giorno e ora scrivimi a cancercoachmara@gmail.com oppure contattami su Facebook).

 

Voglio concludere con un’iniezione di positività, invitandoti a leggere l’articolo su “I lati positivi della sofferenza” per scoprire che dietro l’esperienza negativa del cancro ci sono anche dei risvolti positivi, come il rafforzamento delle relazioni interpersonali, l’acquisizione di una profonda consapevolezza del valore della vita, delle piccole grandi gioie che ci regala e di quali sono le cose che realmente contano.

Condividi l’articolo se pensi che possa essere utile ad altri survivor o lascia un commento per raccontare la tua esperienza.

INFO-survivor

 

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