Il difficile ruolo del caregiver

Il difficile ruolo del caregiver: consigli utili per farlo al meglio

Caregiver è una parola inglese, perlopiù sconosciuta in italiano, che indica coloro che si occupano di offrire cure ed assistenza ad un’altra persona cara, aiutandola nelle attività quotidiane, nella gestione della malattia (visite mediche, terapia, ecc.), offrendole anche sostegno morale.

 

Nella maggior parte dei casi il caregiver è un familiare, il coniuge, un figlio, un genitore, un parente o un amico. Un malato può avere al proprio fianco più di un caregiver, anzi è auspicabile, anche per fare in modo che non gravi tutto su una sola persona.
Il fatto che nella nostra lingua non esista una parola per definire questa importante figura forse nasce dal fatto che è insito nella nostra cultura aiutare un proprio familiare, ma questo potrebbe far passare sotto gamba l’importanza di queste figure, che spesso si trovano sole a dover fronteggiare una situazione per cui non sono preparati e che appunto per questo si rivolgono a me per supporto mediante sedute specifiche di cancer coaching.

Prendersi cura di una persona malata non è semplice e assorbe molte energie a livello fisico e mentale, esponendo così al rischio di sviluppare disagi gli stessi caregiver, che di fronte alla situazione del malato spesso rischiano di passare in secondo piano, portando a spiacevoli conseguenze di stress psico-fisico come insonnia, stanchezza, ansia, depressione, isolamento sociale, ecc.

In alcune situazioni i compiti di assistenza possono essere tanto impegnativi o totalizzanti da far sì che il ruolo di caregiver diventi l’unico modo in cui relazionarsi con la persona malata e questo può avere conseguenze negative su entrambi, malato e caregiver. Se il caregiver è il partner, il rischio può essere quello di sacrificare il ruolo di compagno/a con quello di assistente: è necessario adoperarsi per mantenere spazi distinti in cui vivere la dimensione di coppia. Se il caregiver è un figlio, bisogna cercare di preservare spazi di crescita e di socializzazione all’esterno della famiglia.
La figura del caregiver non va in alcun modo sottovalutata e trascurata. Il benessere del caregiver è fondamentale anche per il benessere della persona malata e lo si può garantire a partire da semplici accorgimenti:

  1. mantenere un corretto equilibrio tra le necessità della propria vita e quelle richieste dalla funzione di assistenza
  2. avere delle attività di svago, momenti di “evasione”, perché essere sempre concentrato sulla malattia del proprio caro alimenta inutilmente ansie e preoccupazioni che si trasmettono poi sul malato stesso
  3. organizzare la giornata in modo da avere anche il tempo per riposare e ‘staccare’ senza sentirsi in colpa: è fondamentale recuperare le energie
  4. prendersi cura di sé stessi, riservando la stessa attenzione che si dedica al malato
  5. non sottovalutare le proprie reazioni fisiche (stanchezza, stiramenti muscolari, insonnia, ecc.) ed emotive (paura, senso di frustrazione, solitudine, ecc.): sono campanelli d’allarme da ascoltare per chiedere aiuto se si sente di non farcela
  6. condividere con altri caregiver, anche temporaneamente, l’accudimento della persona malata e delle incombenze quotidiane; al caregiver deve essere data la possibilità di ritagliarsi del tempo da dedicare a se stesso, mantenere delle relazioni sociali e alla sua vita che va oltre questo ruolo.

Se sei un malato di cancro, gira questo articolo al tuo caregiver per ricordargli quanto è importante per te e quanto sia importante che si prenda cura di se stesso oltre che di te.

Se invece sei un caregiver e senti che sta diventando difficile far conciliare questo ruolo con la tua vita, contattami e capiremo insieme se il cancer coaching ti può aiutare.

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