comunicazione medico paziente oncologico

Le parole giuste come i figli, non le porta la cicogna

Come nella natura, l’essere umano ha bisogno del giusto tempo per partorire consapevolezze e parole che sono come dei figli, ovvero il frutto di un processo e di un percorso di maturazione che ha impiegato tempo per essere completato! Ecco perché durante il Master in Coaching Oncologico faccio acquisire questo processo.

Questa è anche la ragioni per cui NON ESISTE UN LIBRETTO DELLE ISTRUZIONI già fatto e prestampato delle parole giuste da utilizzare col paziente oncologico!

Sei un professionista della relazione di aiuto e stai leggendo queste parole, mi dispiace deluderti dicendoti che, se credevi che bastasse leggere delle frasi su di un libro per diventare capace ed efficace, le cose non stanno esattamente così.

Se desideri approfondire il tema puoi leggere alcuni degli articoli più recenti che ho pubblicato sulla gestione della relazione col paziente oncologico. Ti segnalo, ad esempio, “Quanto può incidere la tua comunicazione con i pazienti oncologici che vivono la malattia? e “Tutti parlano, pochi comunicano: soprattutto quando il paziente oncologico è il cliente”. 

Come utilizzare le parole al meglio per comunicare col paziente oncologico

Ricevo messaggi ogni giorno sui miei canali, su come comportarsi e su cosa dire ad una persona che sta attraversando il periodo di grande difficoltà indotto dalla malattia. Ogni volta mi rendo conto di questo: “Ciò che comunichi non è MAI a caso”

Ciò che comunichi è sempre il frutto della conoscenza di dinamiche, emozioni e stati d’animo che si vivono durante e dopo la malattia sia da parte della persona “curata”, sia del caregiver! E non solo.

Ti faccio un esempio! Stamattina ho risposto ad una donna che su LinkedIn mi ha contattato, chiedendo come si doveva comportare con il partner che è un malato terminale.

Premetto che non dò mai delle indicazioni SMART, senza conoscere le persone da vicino e la loro storia, ma comunque sia, quello che ho risposto dipende da ciò che ho compreso leggendo le sue parole. Quello che ho intuito è che in lei stava agendo la dinamica della Protezione nei confronti del partner. Spesso questa dinamica, in parte connaturata all’animo umano, diventa del tutto disfunzionale, sia per uno che per l’altro!

PROTEGGERE significa sì prendersi cura, ma anche INVADERE. Quindi come in ogni cosa, anche in questo caso, va creato un equilibrio, per non arrecare più fastidio che giovamento!

Se non conosci le dinamiche auto sabotatrici che il paziente mette in atto in maniera inconscia, tu dai consigli e indicazioni senza immaginare che questi non solo non verranno ascoltati, ma creeranno ancora più rabbia e frustrazione!

Devi sapere che ognuno si deve assumere la sua parte di responsabilità!

Il professionista ha la sua responsabilità.
Il caregiver ha la sua responsabilità.
Il curato ha la sua responsabilità.
Ed ognuno ha confini e limiti che vanno rispettati, perché diversamente i risultati NON si otterranno!

Quindi oggi, se anche tu sei un professionista della relazione di aiuto che ha a che fare con il paziente oncologico o con coloro che gli stanno a fianco, e vuoi diventare davvero efficace e sentirti sicuro di aver detto le parole migliori nel momento migliore, per fare la differenza nella vita altrui fai questo esercizio:

  1. Scrivi 2/3 situazioni in cui qualcuno ti ha detto ciò che DOVEVI fare e chiediti come ti sei sentito
  2. Senti l’emozione che sale.
  3. Scrivi cosa avrebbero dovuto DIRE per non farti sentire invaso e non rispettato e quali parole avrebbero fatto breccia nel tuo cuore. Perché magari le parole “esatte” che tu vorresti, non saranno mai quelle che gli altri ti diranno, ma ciò che importa DAVVERO È SENTIRE QUALCUNO CHE TI RISPETTA E CHE AL TEMPO STESSO TI DA’ POTERE PERSONALE!

Sei d’accordo con me?

Sei un professionista della relazione di aiuto e ti trovi a gestire il paziente oncologico?

Se ti è stato utile questo articolo e ti interessa approfondire di più, leggi le relazioni dei miei ex allievi e guarda le interviste di chi ha già fatto il Master in Coaching Oncologico. Scoprirai come diventare anche tu, sicuro, capace ed efficace nel gestire la relazione con il paziente oncologico.

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