Chemioterapia e perdita dei capelli: i consigli di un’esperta

Scoprire di avere un tumore, magari al seno, che per noi donne è la parte del corpo simbolo della nostra femminilità, è l’inizio di un percorso lungo che porta con sé tutto il disagio che purtroppo la chemioterapia spesso comporta.

Il problema che più attanaglia le donne sottoposte a chemioterapia è la perdita della propria immagine. In primis la perdita dei capelli, che sono determinanti nella percezione della propria immagine.

Chi pensa che sia solo un fatto di estetica e di “non vedersi più belle come prima” non coglie la profondità della situazione:

ogni persona prima di diventare paziente oncologico ha un vissuto, quindi vite e modi di socializzare e rapporti interpersonali differenti. Perdere la propria immagine comporta perdere un punto di riferimento che ci permette di relazionarci con gli altri, una perdita della propria identità che si riflette sui figli, sul partner, sui genitori, sui colleghi di lavoro.

Di solito la frase più frequente che viene detta, molto spesso pensando di dare sollievo, è: “Niente paura, i capelli poi ricrescono!”
Questa frase non solo infastidisce fortemente la donna, ma dà la sensazione che ci sia proprio una mancata sensibilità nei suoi confronti. Uno sminuire questa conseguenza, dando per scontato sì, che il cancro è più importante dei capelli, ma che al tempo stesso non si valuta l’impatto traumatico che ne deriva. Quindi per favore, chiunque voi siate, evitate di pronunciare queste parole!
Io stessa devo ammettere che al mio secondo cancro, quando mi hanno riproposto la chemio come terapia adiuvante, ho deciso fermamente di non farla, in quanto il vissuto a 18 anni era stato letteralmente devastante. Vogliamo pensare ad una ragazza con la parrucca in un pub o in mezzo a coetanei spensierati e felici? Non auguro a nessuno di vivere questa esperienza!

Ma torniamo a noi! Dopo la chemioterapia i capelli ricrescono nella maggior parte dei casi. Nel frattempo però è importante non trascurare le ricadute psicologiche di questo passaggio. Dagli studi fatti sulle donne che lo hanno vissuto, è emerso che circa la metà di loro soffre più per la perdita dei capelli che per il tumore in sé!
La perdita dei capelli avviene in circa il 70% dei pazienti che si sottopongono a chemioterapia; la caduta comincia dopo una o tre settimane dopo l’inizio della terapia. Una volta finita la chemio, passano dai tre ai sei mesi prima che ricrescano. Nel frattempo molte donne ricorrono all’utilizzo di una parrucca.

Di questo aspetto, cruciale per le malate di tumore, si occupa una professionista molto rinomata nel settore: Teresa Scotti (per noi però è Terry!). Lei è al fondatrice della “Clinica della parrucca”, un punto di riferimento nel settore, e le ho chiesto di darci qualche spunto che arriva dalla sua lunga esperienza.

 

“Spesso da parte del personale sanitario arriva il consiglio di farsi un taglio antecedente alla perdita. Ma molto spesso quelle donne che sotto consiglio hanno rinunciato alla loro immagine con tagli e scelte imposte le porta a capire in modo drastico che non possono rinunciare alla propria immagine. Diverso è il discorso per chi, di sua spontanea volontà, prende in considerazione tagli alternativi, perché in quel caso è una scelta consapevole e il cambio di immagine è “voluto”.
Prima di prendere qualsiasi decisione e di iniziare la chemio, consiglio un incontro con il proprio parrucchiere di fiducia e con chi ti farà la parrucca. Sapranno darti preziosi consigli sulla tua immagini che magari non avevi mai considerato! Se deciderai di farti la parrucca, potranno realizzare un taglio ad hoc, che rispetti il tuo stile e la tua personalità. Per un discorso di tempi è arduo poter fare una parrucca con i propri capelli: i tempi delle parrucche su misura sono di circa 6 mesi.

Un’informazione infondata che spesso circola nei reparti è che, durante la ricrescita, la prima peluria vada rasata… Domanda: rasereste mai un neonato che alla nascita ha una leggera peluria? No, perché quella peluria è la fase che precede la strutturazione del capello vero e proprio.
La peluria va lasciata e tagliata quando la lunghezza permetterà di strutturare un taglio. Quindi far rasare continuamente la peluria non aiuta ma indebolisce lo stelo.

Infine il consiglio più importante: sempre tenersi informate e chiedere ai professionisti di riferimento! Esiste inoltre il supporto di O.T.I. Oncology Training International che fornisce alle donne tutte le informazioni sui disagi e sugli effetti collaterali delle terapie.
Con Mara condivido la visione che nessuna persona è un numero. Ogni persona è l’espressione di un’identità e questa identità deve essere portata avanti anche durante questa fase di vita chiamata cancro, ma che è appunto una fase e non la tua nuova identità!”

Per chi volesse approfondire l’argomento, Terry mi ha gentilmente dato la sua massima disponibilità ad essere contattata da chi segue il mio blog, potete scriverle a questa email info@clinicadellaparrucca.com o contattarla su Facebook

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