Attenta che cadi

Attenta che cadi!

Quante volte abbiamo sentito queste parole dalla nostra mamma o dal nostro papà?
A te che sei mamma, quante volte ti è capitato di dire queste parole ai tuoi figli, o alle persone che ami?
Lo sai che le parole che ci vengono ripetute più spesso, soprattutto durante i primi anni di vita, in cui viene dato l’imprinting (entro i 5/6 anni), creano tracce neuronali, che condizionano la nostra mente e di conseguenza il nostro agire nel nostro futuro?

 

 

“Attenta che cadi!” è un’affermazione che siamo portati inconsciamente a dire per PROTEGGERE i nostri “amori” dai pericoli che possono capitare sulla strada e durante il percorso della nostra vita, ma queste tre parole hanno anche un significato intrinseco che detto in altri termini equivale a: “non provare a fare…”, “non ho fiducia di te”, “se cadi ti fai male”, “cadere è sbagliato”.

Al tempo stesso, sono sicura che ognuno di voi si ricorderà quando da bambino è caduto per la prima volta in bicicletta, o correndo è inciampato e si è sbucciato le ginocchia, quando da adolescente è caduto con il motorino o quando da adulto si è ritrovato in una situazione difficile e si è sentito come cadere nel buio.

Eppure queste piccole occasioni di caduta, ci hanno dato l’opportunità di imparare come comportarci la volta dopo, ci hanno dato la forza di stare su con le nostre gambe e ci hanno dato la consapevolezza che cadere in fondo non era altro che aver avuto la possibilità di provarci!

E allora, non è sbagliato cadere, se esistesse un giusto o sbagliato, direi che è più controproducente non PROVARE. Ciò che crea più paure, più ansia e più limiti è dare indicazioni ad altri su ciò che non devono fare!

 

Se la nostra mamma o il nostro papà non ci avessero detto “attenta che cadi”, forse avremmo avuto più coraggio ad affrontare i pericoli, da quelli più semplici a quelli più complessi; forse avremmo fatto di testa nostra e ci avremmo sbattuto il naso la prima volta, ma poi la seconda sarebbe stata inevitabilmente diversa. Se non ci fosse stato dato questo limite, forse avremmo, fin da bambini, più autostima, più coraggio e più occasioni di dimostrare a noi stessi quanto valiamo. E allora, visto che il passato non si cambia, ma ciò che possiamo impegnarci a fare è modificare il presente, che poi renderà diverso il nostro futuro e quello dei nostri figli, impariamo a fare attenzione alle parole che usiamo quotidianamente e invece di dire “attenta che cadi”, diciamo “provaci, fai come ti senti”. In questo modo potremo dare più FIDUCIA alle persone care, una fiducia che è un AMORE più grande del proteggere e gli potremo donare l’occasione che le renderà degli adulti migliori, perché alla vita non interessa se tu sei pronto a cadere e a rialzarti con le tue gambe…
La vita, prima o poi, ti metterà alla prova! Quindi arriva preparato e avrai la forza di risalire e di risollevarti, anche se questa prova è un TUMORE!

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